Le fasi di vita di una Startup: dall’idea all’exit

Le fasi di vita di una Startup: dall’idea all’exit

Fondo dei Fondi startup tecnologiche

Cos’è una startup? Quali sono i suoi stadi? Fino a quando una startup è considerata tale? Tutte domande
che ronzano spesso in testa a chi si avvicina per la prima volta a questo mondo, magari con un’idea
imprenditoriale in mente. In questo articolo vediamo le fasi di vita di una startup e la sua definizione,
secondo il senso comune e secondo la legge.

Cos’è una Startup?

Partiamo proprio facendo chiarezza sul termine “startup”. Con questa parola si intende solitamente
un’impresa innovativa (spesso con caratteristiche tech) in grado di crescere velocemente e imporsi sul
proprio mercato di riferimento, vedi ad esempio Spotify, AirBnB, Vinted, Tik Tok ecc… Nel corso del tempo
l’accezione del termine si è espansa alla maggior parte delle neoimprese, ma bisogna ricordare che per
essere considerate tali, le startup devono rispettare le caratteristiche di scalabilità, replicabilità, innovazione e temporaneità. Ciò significa che dovrà essere in grado di crescere rapidamente, avere un
modello di business esportabile, portare novità sul mercato ed essere nella prima fase di vita dell’azienda.
La legge italiana, invece, considera startup soltanto le imprese iscritte all’apposito registro delle startup
innovative
, etichettando le altre come semplici “nuove imprese”.
Per iscriversi al registro, e accedere ai benefici ad esso riservati, è necessario possedere dei requisiti
specifici, tra cui:

  • Essere costituiti da non più di 5 anni
  • Avere un fatturato annuo di meno di 5 milioni di euro
  • Non distribuire utili
  • Avere come focus lo sviluppo e distribuzione di un prodotto o di un servizio ad alto contenuto tecnologico.

Inoltre le startup che vogliono iscriversi, devono impegnarsi a rispettare uno dei seguenti obblighi:

  • Sostenere spese di ricerca e sviluppo pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra costi e produzione
  • Impiegare personale altamente qualificato (ricercatori, dottorandi, o persone con laurea magistrale)
  • Essere titolare di un brevetto o software registrato

Essere iscritti al registro delle startup innovative dà accesso ad agevolazioni e incentivi fiscali riservati, come ad esempio lo Smart&Start o i crediti d’imposta per ricerca e sviluppo, semplificando e accelerando varie procedure burocratiche e di finanziamento.

Le fasi di vita di una Startup

La vita delle startup spesso è breve, sia in caso di successo che di fallimento, ma è sempre varia e
movimentata: all’inizio si deve validare l’idea, testare il prodotto/servizio, poi si cerca di crescere
rapidamente, trovare investitori per poi finire con quella che in gergo viene chiamata “exit”.

In breve, le fasi di vita di una startup sono:

  • Bootstrap e Pre-seed
  • Seed
  • Early stage
  • Early growth
  • Growth

Vediamole più nel dettaglio.

Bootstrap e Pre-seed
Quando ancora non c’è un’impresa, ma solo un’idea. Generalmente nasce da un bisogno dello startupper o di persone della sua cerchia (avete presente la classica frase “sarebbe fico se esistesse…”?).
In questa fase si cerca di sviluppare l’idea e di validarla, si fa analisi di mercato, del target e si decide se
proseguire, fare pivot (ovvero correggere il tiro) o rinunciare. Per strutturare al meglio la futura impresa e
partire con il piede giusto, tornano sempre utili programmi di incubazione e accelerazione per startup.
Qui le risorse necessarie vengono messe di tasca propria o vengono chieste ai cosiddetti friends, family and fools.

Seed
In questa fase si cerca di affinare il progetto e prepararlo al lancio sul mercato. Si sviluppa un prototipo del prodotto o servizio, detto MVP (Minimum Viable Product), per testarlo e vedere la risposta dei primi clienti e si va a perfezionare gli aspetti che risultano incompleti. Uno strumento molto utile in questa fase è il Business Model Canvas, che permette di rappresentare e analizzare le strategie dell’impresa.
Di solito è anche la fase in cui si decide di costituire l’impresa e in che formula costituirla. In caso di più
fondatori e viste le poche risorse che in genere caratterizzano le startup alla nascita, spesso si opta per una srls (spieghiamo qui il perché!).
A volte capita, se il progetto è particolarmente innovativo e promettente, che già a questo punto
intervengano i primi finanziatori, ad esempio business angels, acceleratori o campagne di crowdfunding.
Anche la finanza agevolata può rappresentare un ottimo strumento di finanziamento in questa fase!

Early stage
Questa è forse la fase più delicata, molte startup falliscono proprio qui. L’impresa si è guadagnata i primi
clienti e inizia ad ottenere le prime metriche. L’obbiettivo diventa farsi conoscere e analizzare il product-market fit, ovvero quanto effettivamente il proprio prodotto/servizio soddisfa le esigenze di mercato. Se tutto va bene e i risultati sono incoraggianti, questo è il momento dove intervengono i venture capitalist e altri investitori.

Early growth
Qui si comincia a crescere davvero: l’azienda si fa spazio nel mercato, il team si espande, le vendite
aumentano e bisogna riuscire a stare dietro alla domanda. Ci si prepara a uno scale-up e si studia o si
amplia il business plan per sostenere la crescita sul lungo termine. Qui diventa fondamentale avere un
buon piano di marketing e trovare risorse da investire, che solitamente arrivano in due round, con entità e
rischio differenti: se la startup si consolida, infatti, il rischio tende a scendere. Anche qui la finanza
agevolata può diventare un buon supporto integrativo ai maggiori investimenti dei venture capitalist.

Growth
Definita anche sustained growth, è la fase dove la crescita di clienti e fatturato diventa costante ed
esponenziale, l’impresa è matura e bisogna capire che fare del progetto. È qui che entra in gioco l’exit e le
sue varie sfaccettature.

Exit
Pochissime startup arrivano a questo punto. L’exit è il momento in cui gli investitori (e a volte anche i
founders) “escono” dall’azienda, vendono le proprie quote e vengono ripagati del loro investimento
iniziale.
Le principali opzioni di exit sono:

  • IPO: la startup si quota in borsa e apre le proprie azioni al pubblico;
  • Acquisizione: la startup viene comprata da un’altra azienda;
  • Buyback: i founder riacquistano le quote che avevano ceduto agli investitori

Naturalmente, il percorso per arrivare all’exit non è mai lineare e gli ostacoli sono praticamente infiniti, il
tasso di fallimento è molto alto e serve un grande equilibrio tra tutti i fattori che influenzano la vita di una
startup. In ogni caso, la finanza agevolata può essere un ottimo alleato in ciascuna di queste fasi e, talvolta, può rappresentare una valida alternativa agli investitori, seppur meno rapida.
Se ti interessa sapere quali opportunità questo strumento può dare al tuo progetto, rispondi a queste
domande
e riceverai una consulenza gratuita!

Gli altri articoli del nostro blog: