Dalla Next Generation EU al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano (PNRR)

Dalla Next Generation EU al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano (PNRR)

Ursula von der Leyen e Mario Draghi Next Generation EU

La crisi economica, sociale e sanitaria mondiale dovuta alla pandemia da Covid-19 ha portato l’Unione Europea a reagire attraverso un programma dettagliato di condivisione delle risorse finanziarie, volto a risollevare le economie di tutti i Paesi membri.

Il Programma prende il nome di Next Generation EU e ha una dotazione finanziaria complessiva pari a 750 miliardi di euro, divisi in 390 miliardi sotto forma di convenzioni (grants) ed 360 miliardi nella forma del prestito da rimborsare (loans). La durata del programma è prevista in sei anni a decorrere dal 2021 fino al 2026.

Per accedere alle risorse della Next Generation, i Paesi membri sono stati chiamati a predisporre i propri piani di Ripresa e Resilienza che prevedono, secondo quanto delineato dal programma europeo, una serie di misure ed interventi inerenti le seguenti aree:

  1. Transizione verde 
  2. Trasformazione digitale 
  3. Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva 
  4. Coesione sociale e territoriale 
  5. Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale 
  6. Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani

In questo contesto il Governo Italiano ha trasmesso alla Commissione Europea il proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. All’interno sono stati individuati gli obiettivi, il calendario degli investimenti e delle riforme da realizzare entro il 2026.
In data 13 luglio 2021 il Piano ha ottenuto la sua approvazione finale e l’esecutivo Draghi ha già incassato nel 2021 quasi 46 miliardi di euro ed è in attesa di ricevere la seconda rata di 21 miliardi che dovrebbe arrivare entro metà novembre 2022.

Le Risorse messe a disposizione per l’Italia

Le risorse assegnate sono pari ad 191,50 miliardi di euro di cui 68,9 miliardi distribuiti sotto forma di sovvenzioni e 122,60 miliardi in prestiti da restituire. Le somme vengono erogate in quote semestrali e sono subordinate al rispetto di determinati risultati intermedi (milestone) e di alcuni obiettivi finali (target).

L’osservanza degli obiettivi imposti dall’Unione Europea rappresenta una sfida centrale per il nostro Paese, che non sempre ha dato prova di grande rigore e competenza nella gestione delle risorse europee.

PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Foto di Roberto Monaldo/ LaPresse

Struttura, obiettivi, e riforme del PNRR italiano

Il PNRR costituisce una preziosa opportunità per l’Italia, che potrebbe riscattare se stessa dalle sue profonde debolezze strutturali. Il PNRR infatti, non è soltanto un elenco di investimenti finanziari, ma è da intendersi come un progetto trasformativo che prevede un gruppo di riforme volte a soverchiare quegli steccati che nei decenni hanno rallentato la crescita economica e sociale del Paese. 

Infatti gli obiettivi riguardano la promozione di una transizione ecologica, una maggiore digitalizzazione e innovazione, l’inclusione sociale e un risollevamento radicale della lenta crescita economica, compresa l’elevata disoccupazione in cui versa da ormai tanto tempo l’Italia. 

Il Piano si suddivide in 4 aree fondamentali:

  1. Obiettivi generali
  2. Riforme e missioni
  3. Attuazione e monitoraggio
  4. Valutazione dell’impatto macroeconomico

Per realizzare gli obiettivi sono previste una serie di riforme i cui ambiti toccano, tra gli altri, quelli della Pubblica Amministrazione, della Giustizia, della concorrenza e della semplificazione normativa.

Si stima che, dall’impatto delle misure predisposte nel 2026, ci sarà una crescita del PIL pari a 3,6 punti percentuali in più rispetto alla situazione odierna, e che nell’ultimo triennio 2024-2026 l’occupazione salirà di 3,2 punti percentuali.

Missioni e Investimenti del PNRR

Il Piano si articola lungo 6 missioni, all’interno delle quali sono previste una serie di investimenti:

1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura 
Messi a disposizione 49 miliardi per favorire la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo e investire in due settori centrali come turismo e cultura. 

2. Rivoluzione Verde e transizione ecologica 
A disposizione 68,6 miliardi per potenziare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico, contribuendo ad una transizione ambientale equa e inclusiva.

3. Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile
Stanziati 31,5 miliardi con l’obiettivo di sviluppare un’infrastruttura di trasporto sostenibile e meno inquinante in tutte le aree del Paese.

4. Istruzione e Ricerca 
31,9 miliardi di euro con l’obiettivo di rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico.

5. Inclusione e Coesione
A disposizione risorse per 22,6 miliardi volte a rafforzare le politiche attive del lavoro, promuovere l’inclusione sociale e contribuire alla formazione continua per una maggiore partecipazione al mercato del lavoro

6. Salute
Previsti  18,5 miliardi per potenziare  i servizi sanitari, rinforzare i servizi di prevenzione e contribuire ad una modernizzare e digitalizzazione dell’intero sistema sanitario, per garantire sempre più equità e  accesso alle cure.

Benchè l’Italia si sia trovata ad organizzare le nuove elezioni e si appresta a fare il cambio di Governo, secondo quanto dichiarato dall’attuale Premier Draghi, ad oggi sono stati conseguiti 21 dei 55 obiettivi e traguardi previsti per la fine dell’anno, un dato che pone l’Italia all’altezza delle grandi aspettative di rilancio economiche e sociali previste dal PNRR.

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